Dal momento della revisione del regolamento arbitrale della CCI nel 1998 e dell’entrata in vigore delle nuove norme arbitrali CCI a partire dal 1 gennaio 2012, nel procedimento arbitrale della CCI si sono verificate alcune modifiche. L’articolo sottolinea alcune importanti innovazioni e ne spiega tanto il significato quanto l’intento che ha motivato tali modifiche. Questo contributo analizza inoltre la misura in cui le nuove regole arbitrali della CCI limitano, permettono o addirittura sostengono l’autonomia delle parti. Qui viene illustrato lo sviluppo del regolamento arbitrale della CCI del 2012, l’applicabilità delle regole ratione temporis su cui si basano le richieste cogenti e dispositive relative al contenuto della querela e della risposta a tale querela, ed inoltre il modo in cui il rispetto di tali richieste può contribuire ad un risparmio di tempo e spese. Oggetto d’analisi sono altrettanto le nuove disposizioni in materia di procedimento arbitrale in cui sono coinvolte più parti o che riguarda più contratti; una più efficiente gestione del procedimento, condotto facendo uso delle regole arbitrali della CCI 2012, e il nuovo istituto “Emergency Arbitrator”.
La dott.ssa Barbara Helene Steindl, master in giurisprudenza (Columbia) e membro del Chartered Institute of Arbitrators (MCIArb), lavora come consulente legale e arbitro nell'ambito di procedimenti arbitrali internazionali così come ai sensi delle principali regole arbitrali. Il suo ambito di specializzazione verte, principalmente, sulle costruzioni, sulla protezione degli investimenti, sul commercio transfrontaliero, sulla distribuzione e sull'arbitrato nello sport. La dott.ssa Steindl è stata ammessa all'esercizio della professione forense a Vienna e ha superato l'esame di abilitazione per lo stato di New York. In passato ha lavorato come vice-consigliere giuridico della Corte d'arbitrato internazionale della Camera di commercio internazionale ed è rappresentante del Young International Arbitration Group (YIAG) della Corte d'arbitrato internazionale di Londra (London Court of International Arbitration, in breve LCIA) per l'Europea centrale. Lingue di lavoro: inglese, francese e tedesco.
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